L’ipoplasia dello smalto è un’anomalia della struttura dello smalto dentario che può comparire durante la sua formazione in tenera età (amelogenesi), e consiste nella presenza di cavità sulla superficie dentaria che possono essere talmente profonde da raggiungere la dentina, ovvero il tessuto osseo situato nella parte interna del dente. Come tutte le ipoplasie si tratta in sostanza di un deficit nello sviluppo di un organo e può essere parziale o totale. Il fatto che appaia durante l’infanzia e colpisca i denti decidui non significa che non possa persistere anche in età adulta e interessare quindi la dentatura permanente. All’esame questa patologia si manifesta con la presenza evidente di macchie biancastre o marroni sulla superficie di uno o più elementi dentari e con ipersensibilità al freddo e al caldo.
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Ipoplasia dello smalto: cause
Le cause, come spesso accade, possono essere genetiche o legate a fattori esterni e ambientali che agiscono durante il periodo di formazione della dentatura.
Cause genetiche
Calcificazioni parziali o difetti nella maturazione della matrice dello smalto ereditati da genitori o familiari
Cause ambientali
- Carenze nutrizionali come la mancanza di vitamine A, C e D.
- Prematurità della nascita
- Malattie gravi come la varicella, il morbillo, la scarlattina che causano febbre alta. Da segnalare anche correlazioni con la sifilide congenita
- Ingestione frequente di sostanze chimiche, il fluoro in particolare, motivo per il quale occorre sempre controllare che il bambino non ingoi il dentifricio durante il lavaggio dei denti
- Assunzione di farmaci contenenti tetracicline, soprattutto durante i primi sei mesi di vita. La sostanza infatti si lega al calcio durante la mineralizzazione, depotenziandone la fondamentale azione di formazione dello smalto
- Infezioni locali o traumi (soprattutto durante il parto) che possono produrre depressioni circolari intorno alla corona dentale. Nel caso si tratti dell’infiammazione di un solo elemento deciduo o permanente si parla di Dente di Turner
Smalto ipoplasico: le conseguenze
Le conseguenze sono disturbi estetici ed una maggiore esposizione al rischio di carie per una maggiore difficoltà nello spazzolamento e pulitura dei denti ed una minore resistenza intrinseca dello smalto agli attacchi dei batteri.
Ipoplasia dello smalto e celiachia
Studi scientifici del 2015 hanno rilevato una stretta correlazione tra questa patologia e la celiachia, ovvero l’intolleranza al glutine. Se questa intolleranza insorge durante la dentizione, in particolare prima dei 7 anni e quando il bambino presenta denti da latte misti a denti permanenti, può colpire i tessuti duri e procurare alterazioni nella struttura dello smalto dentale. Le cause non sono ancora del tutto chiare: alcuni sostengono che la celiachia provochi un cattivo assorbimento di calcio e fosfato, elementi chimici fondamentali per la formazione dentale, altri invece che vada a depotenziare il processo di mineralizzazione.
Ipoplasia dello smalto: le cure
Il percorso di cura va progettato dopo un’attenta analisi delle possibili cause genetiche o ambientali e attraverso l’ascolto dei disturbi riferiti dal paziente. La scelta della tipologia di trattamento dipende poi dall’età del paziente e dalla gravità del problema.
- Se le cavità sono superficiali si provvede semplicemente a sbiancare la parte bianco-marrone visibile, quindi ci si limita a correggere il difetto estetico.
- Se le cavità sono profonde si provvede invece a riempirle con materiali compositi (otturazioni) oppure a ricostruire l’area di smalto mancante attraverso ricostruzioni permanenti o protesi mobili.
Per quanto riguarda la prevenzione non ci sono molte possibilità di azione, ci si limita a rinforzare la superficie dentale attraverso applicazioni di fluoro e alimentazione a base di formaggi e latticini. Quello che occorre fare è sottoporsi in modo regolare a visite dentistiche e a sedute di igiene orale. Cerchi una clinica dentistica a Roma e dintorni che curi i tuoi denti in modo immediato ed efficacie?